BULLI STOP: “La bestia e la Bella”

” La bestia e la Bella “

 

Bella oltre ogni dire, icona di stile a soli 16 anni, è già un modello per le nuove generazioni. Ma chi è Chiara Frattesi? Come ha condotto la sua personale battaglia contro il bullismo?

 

Cosa significa per te essere bella?

Adesso è divertente. Mi permette di vivere esperienze particolari grazie a cui mi miglioro di continuo. Ho cominciato per caso, ma poi ho finito per seguire dei corsi di perfezionamento: dizione, portamento, trucco per lo shooting. La mia immagine è un punto di forza, ma non è stato sempre così: è un’arma a doppio taglio. A scuola, però, il mio aspetto attirava l’attenzione e qualcuno faceva battute poco lusinghiere sul mio conto. È stato terribile: mi sentivo isolata, non volevo farmi vedere per paura che ricominciasse l’inferno. Ho resistito un anno e mezzo, poi ho cambiato istituto. Per fortuna avevo accanto i miei genitori e mi sono rivolta a loro e alla preside. Mi hanno dato un grande supporto.

È a causa di questa vicenda che hai conosciuto Bulli Stop?

Conoscerla è stato un caso, uno di quelli fortunati. Ogni anno Bulli Stop organizza uno spettacolo teatrale per affrontare il tema del bullismo a viso aperto. Non so se, grazie a queste iniziative, il fenomeno sia in calo; certo è che siamo in molti a partecipare. Ogni volta che organizziamo gli spettacoli mi ritrovo a sperare che tra noi, accanto a potenziali vittime di bullismo, ci siano anche potenziali bulli che riusciranno a capire in tempo quanto possa fare male un atteggiamento violento.

Bulli stop ha al suo interno volti famosi. Il fatto che siano persone note a schierarsi contro il bullismo può fare la differenza?

Secondo me sì. Funziona come con l’influencer: se sei noto diventi un modello per gli altri; se sei in grado di influenzare gli altri, non ci può essere niente di più bello che dare il buon esempio. A me piacerebbe poter fare la mia parte: sarebbe una grande responsabilità, ma avrei l’opportunità di migliorare qualcosa.

Tra il bullo e la sua vittima, secondo te, chi è il più debole?

Ho sempre pensato che il bullo si comporti in modo violento perché vittima di una situazione difficile. Credo che molti ragazzi diventino bulli per nascondere la loro insicurezza e la mancanza di personalità: aggregandosi a un gruppo, invece, si sentono più forti e protetti. Il bullo mi fa rabbia ma mi fa anche pena. È lui l’anello debole della catena, mentre la sua vittima deve avere un gran coraggio per superare la situazione senza reagire con gesti estremi. È come se si invertissero i ruoli tra la Bella e la Bestia e si scoprisse, alla fine della fiaba, che tra i due protagonisti quello più fragile è proprio la Bestia.

È così che definiresti il bullo? Con il termine “Bestia”?

Non lo so, ma certamente “bullo” non è più un termine che fa paura. Al giorno d’oggi, dà l’idea di un ragazzino arrogante che infastidisce gli altri. Sembra un gioco; un po’ crudele, certo, ma un gioco. La realtà è molto più difficile di così e il bullismo può avere conseguenze gravissime. Ma la maggior parte della gente continua a non capirlo.

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