ENTREPRENEUR: “Famiglia Bauco”

Grandi o piccole, “storiche” o “start-up”, le imprese del Belpaese fatturano passione. Vale anche per quelle che hanno scelto Be Different per farsi conoscere e riconoscere. In questa rubrica diamo la parola a quegli uomini e quelle donne che, insieme, portano avanti l’Azienda Italia.

 

Enza, Benedetta & Francesco: il mare si “naviga” in famiglia

 

Italiani, popolo di “eroi, poeti e navigatori…”, è vero o non è vero? Poeti ed eroi fate voi; per quanto riguarda il “navigatori”, beh non c’è dubbio. La nostra penisola è incastonata nel mare e, con il mare, da sempre siamo stati portati a dialogare e convivere. Lo facciamo – anche – grazie a chi ci fornisce il giusto strumento per navigarlo: la barca.

Da questi elementi, comincia la storia di EB Yachts, che prende il nome dalla sua fondatrice Enza Bauco e le cui radici risalgono al 1976. Da quel momento, sono trascorsi 46 anni di passione, partenze e approdi. Oggi EB Yachts ha sede a Roma e a Marina di Cala Galera, fa parte dei “sales partner” per Italian Yacht Store, rivenditore esclusivo per il territorio italiano di Ferretti, Pershing, Itama e Custom Line, brand iconici che rappresentano la migliore espressione di stile, design, comfort e tecnologia e che raccontano storie di quelli che conosciamo come gioielli del mare. 

Oltre alla passione per il mare, ruolo fondamentale è quello delle persone che insieme lo navigano e, per EB Yachts, proprio le persone sono la migliore espressione dei risultati ottenuti nel corso degli anni. A partire da Enza, i figli Benedetta e Francesco Orlandi, nati rispettivamente nel 1991 e nel 2000, hanno abbracciato l’attività materna occupandosi della vendita diretta, della parte relativa all’assistenza e alla comunicazione. 

“Entrare a far parte dell’azienda è stato qualcosa di naturale – dice Benedetta – entrambi siamo cresciuti con la passione per la nautica, respirando sin da bambini l’atmosfera di questo settore dal punto di vista professionale, così come quello da quello di armatori. 

Come è successo?

“Con naturalezza – interviene Francesco – con il tempo ci siamo resi conto sempre più di quanto tutto questo sia il nostro mondo. L’itinerario di una crociera in barca, l’incontro con appassionati provenienti da tutto il mondo che condividono la medesima passione, non poteva per noi limitarsi ai momenti di piacere. Abbiamo dunque deciso di seguire il percorso di nostra madre, rendendo questi momenti parte del quotidiano. 

L’itinerario di un viaggio in barca racconta la vita di ognuno di noi. Salpare, attraccare e prendere il largo, sono tre atti che rappresentano la piacevolezza e l’avversità della vita, la scoperta e il rischio con cui il nostro mestiere porta ad ogni giorno ad interfacciarci”.

Navigare, insomma, è un po’ la metafora delle nostre vite. Parliamo allora dei lupi di mare “Made in Italy”, quelli autentici e quelli “d’acqua dolce”. Come è cambiato l’armatore tipo? Cosa cercano oggi i diportisti e come vanno guidati?

“Rispetto a qualche anno fa – interviene Enza – gli armatori sono certamente più informati ed esigenti, in termini di scelta e personalizzazione del prodotto stesso. La concorrenza non manca, poiché ogni cantiere propone una vasta gamma di imbarcazioni e in particolar modo anche in seguito all’apertura del mercato italiano a prodotti esteri. 

Tuttavia, ci sentiamo molto sicuri, avendo modo di rappresentare un gruppo, i cui brand si posizionano ai vertici delle rispettive categorie. 

In merito al rapporto con il cliente, quest’ultimo va ascoltato, consigliato e accompagnato nella scelta di un prodotto che sia il più affine possibile alle sue esigenze. Non si tratta esclusivamente di un dialogo formale, bensì di un percorso che spesso crea legami oltre a quello professionale”.

Dunque, non cliente e rivenditore ma qualcosa di ben più solido e… profondo. Torniamo a voi e al vostro lavoro, che è passione ma anche sacrificio: poco tempo libero (se non del tutto assente), e niente “feste comandate”. È così?

“In parte è così – mi dice Benedetta – si lavora molto come prevede ogni lavoro d’impresa. Tuttavia, anche noi abbiamo i nostri periodi di svago e, come i nostri armatori amiamo vivere il mare in barca incontrandoli nelle località che più apprezziamo. Lavoriamo sempre dunque, ma a quel punto finiamo per parlare della nostra passione, e non solo del nostro lavoro”. 

 Come vedete il futuro della nautica? Da un bel po’ sono finiti i “tempi bui”. E domani?

“Il presente è ricco di soddisfazioni – rispondono risoluti – e il futuro, per quel che vediamo, sarà ancora meglio… Non abbiamo la sfera di cristallo, ma l’ottimismo e l’impregno non mancano. Con la passione, si arriva sempre in porto”.

 

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