Laura barth

INTERVISTA: Laura Barth

INTERVISTA A LAURA BARTH

Di: Beatrice Gentili

Modella, conduttrice, attrice e anche studentessa laureata in Giurisprudenza con 110 e lodeDicci la verità, il multitasking l’hai brevettato tu? 

Ci si prova! (ride, ndR). Non è affatto facile: a volte ho avuto seri problemi di coordinamento ma se ci sono riuscita io allora vuol dire che si può fare! Ho iniziato a 16 anni come modella, poi a 22 anni ho sentito il desiderio di passare da quella che mi piace definire un’interpretazione muta a una veicolata dalla parola. E così ho iniziato a studiare recitazione. Portare avanti queste passioni in parallelo all’impegno universitario, però, è stato complesso: mi dividevo tra la libertà dei set e i ritmi più rigidi della vita reale, e riuscire a passare dall’una agli altri non era sempre scontato.

Il tuo segreto qual è stato? 

L’impegno, probabilmente. La determinazione e la continua voglia di mettermi in discussione, pur non demolendomi, ma con la consapevolezza che con i miei pregi e difetti sarei dovuta rimanere me stessa. Ho cercato di dare il massimo in ogni attività an- che se questo, a volte, voleva dire fare delle rinunce. C’è sempre un prezzo da pagare.

Qual è il minimo comune denominatore che accomuna tutte queste tue passioni?

Apparentemente non sembra esserci, ma nel mio caso è rappresentato dal desiderio di riuscire a portare avanti le mie passioni pur mantenendo un contatto più stretto con la realtà. I miei genitori temevano che il mondo della moda mi assorbisse totalmente e che io finissi per dare importanza solo all’apparenza; d’altro canto, all’esterno, arrivano informazioni parziali: le persone dicono di tutto sulla moda, ma si dimenticano sempre di parlare della sinergia artistica che sul set si crea tra modello e fotografo, e del reale impegno richiesto.

Quest’anno sei stata il volto di Jtv, il canale televisivo della Juventus. Trascorso un anno dall’esordio qual è il tuo bilancio?


Un bilancio tutto positivo. È stata un’esperienza che mi ha dato molto, ma soprattutto, per la prima volta, ho avuto un riscontro tangibile da parte del pubblico. Grazie all’esperienza con Jtv, infatti, ho conosciuto moltissimi tifosi che vivono la fede calcistica con grande passione e sono proprio loro ad avermi costantemente seguito dimostrandomi grande affetto. A loro va il mio più grande ringraziamento: i loro messaggi sui social sono stati un grande incentivo.

Quando hai iniziato, ti preoccupava il confronto con le conduttrici che ti avevano preceduto, una su tutti Cristina Chiabotto

Sicuramente quella a Jtv è stata una s da, ma sono abituata a misurarmi con gli altri guardandoli con grande rispetto e come un’opportunità per mettersi in gioco. Onestamente ho vissuto questa avventura con un forte entusiasmo e non ho mai pensato al confronto. Mi piace credere che ognuno di noi aggiunga un qualcosa in più.

Le donne il calcio: due pianeti che possono fondersi o il tuo caso è l’eccezione che conferma la regola? 

Assolutamente due pianeti che possono fondersi. Ne ero fermamente con- vinta già da prima di iniziare quest’esperienza. Non credo esistano sfere di assoluto dominio maschile, anche se, nonostante ciò, gli uomini in questo campo sembrano ancora legittimati a parlare di calcio con il sorriso, mentre le donne sono costrette a riferirsi a questo sport in maniera più seria, usando termini complicati, al solo scopo di risultare autorevoli ed essere considerate preparate. Mi piacerebbe che il calcio tornasse a essere per tutti un argomento ascrivibile a una dimensione ludica.

Tradiresti mai la tua fede calcistica bianconera per amore? 

Assolutamente no! Sono una juventina dichiarata. Se in casa dovesse risultare necessario tifare per gli stessi colori, allora sarà lui a dover cambiare (ride, ndR).

In cosa sarai impegnata prossimamente?


Questo mese mi dividerò tra la Thailandia e il Vietnam per motivi di lavoro. Ormai l’Asia sembra richiamarmi, di anno in anno, per farle visita. I progetti per il futuro sono tanti, ma su Jtv dovremmo riaggiornarci più in là, a campionato in corso.

Hai mai pensato di trasferirti definitivamente all’estero?

L’estero è stato per lungo tempo la mia casa: già dal 2008, quando per le modelle italiane era raro lavorare fuori, ho avuto la fortuna di girare per il mondo. Nonostante siano state delle belle esperienze, resto fedele all’Italia. Il nostro Paese ha un valore altissimo e questo lo sanno tutti. Se tornassimo a credere nella nostra unicità, allora non avremmo più motivo di partire.

Che consiglio daresti a una ragazza che desidera percorrere la tua stessa strada professionale?

È una domanda difficile! In questo momento quello da affrontare è un percorso tutto in salita. Ci vuole passione, determinazione, voglia di riuscire. Se si tratta di un hobby allora ben venga, ma se l’obiettivo è di trasformare queste passioni in un lavoro serve una grande motivazione. Consiglio di continuare a studiare sui libri: soprattutto in tv, oggi, i ritmi sono molto frenetici e ti viene spesso richiesto di fare le cose all’ultimo minuto, da un’intervista a una presentazione. Avere studiato ti dà una precisa forma mentis che ti permette di affrontare queste situazioni con una tranquillità maggiore e con la consapevolezza di riuscire a gestir- le. Inoltre, è importante avere spirito critico verso se stessi: la filosofia dovrebbe essere “al 90% è colpa mia, ma c’è sempre modo di migliorare”. E poi umiltà e una buona dose di umanità e concretezza.

 

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