L’EDITORIALE DI ARMANDO DE ANGELIS: “Politica:quando volere è potere”

Ci troviamo in un periodo storico molto particolare, contrassegnato da grandi cambiamenti economici, geopolitici e sociali. Dalle pandemie alla transizione ecologica; a seguire quella digitale, che ha ormai dimostrato come, attraverso software complessi, si può operare un controllo sociale senza precedenti. Poi la guerra, le guerre, ben più antiche dell’informatica ma mai passate di moda tanto che oggi, in tanti, temono l’avvio della Terza “mondiale”.
Torniamo al digitale; e alla sua invadenza. Il mondo si è diviso tra il modello cinese, con il suo capillare controllo sociale, e quello occidentale dove comunque, volenti o nolenti, attraverso il sistema bancario e non solo siamo costantemente monitorati.

Giusto o sbagliato? Tutelare la privacy o, per la sicurezza di tutti, cedere qualche dato personale? Difficile rispondere; è come chiedersi se è meglio andare a benzina o con l’”elettrica”, o se affidare le decisioni alla scienza prima che alla politica.

Così siamo “spaccati”: c’è chi ritiene giusto rinunciare a un po’ di libertà e di privacy a vantaggio della sicurezza e della salute e chi, invece, giudica tutto questo come un Grande Fratello che diventerà sempre più grande e sempre più pericoloso, inimmaginabile anche per lo stesso Orwell.
Internet ha unito tutte le persone del mondo e per questo era necessario fissare delle regole valide in tutti i Continenti, soprattutto per quel che riguarda l’economia, il commercio. Se in alcuni paesi vendono prodotti a prezzi bassi sfruttando il lavoro minorile questo provocherà tra l’altro seri danni a chi fa impresa senza losche scorciatoie. Insomma ogni Stato ha le sue leggi ma oggi, nel “villaggio globale”, esistono delle regole comuni: se ognuno gioca con carte diverse la “partita” finisce prima ancora di cominciare.

Dunque, difendere le identità territoriali ma nel contempo fissare un “codice” internazionale.

Qualcuno però deve controllare il rispetto delle regole; controllare entrando ovunque, spulciando dati, numeri, elaborando di continuo abitudini, spostamenti, spese, rapporti sociali, opinioni… Rieccoci al Grande Fratello. Chi lo manovra? Chi lo guida? Probabilmente la posta in gioco della prossima guerra sarà proprio quella di conquistare la stanza dei bottoni, il mitico monitor dove poter leggere per filo e per segno vita morte e miracoli di 8 miliardi di individui. Chi vincerà? E ora chi sta in pole position tra Cina, Russia, USA? Già, ciascuno di questi “fantastici tre” afferma di essere nel giusto e che bisogna muoversi “come dico io e non come dice quell’altro; l’altro è il male, l’altro è il colpevole dei danni economici, ambientali, sanitari…”

Avversari esterni e nemici “interni”: molti governi, l’abbiamo visto, imputano tutte le catastrofi mondiali al comportamento dei propri “sudditi”; ergo, chiudere in casa i liberi cittadini fino a nuovo ordine; oppure costringerli a buttare l’auto per acquistarne una “eco” che tanto eco, forse, non è (le batterie si ricaricano con la corrente; la corrente arriva anche dalle centrali a carbone!). Consumate meno, cari sudditi; però, se ve lo diciamo noi, inquinate a piacimento buttando la vecchia Tv e acquistando quella adatta al nuovo Digitale Terrestre (ve la diamo con lo sconto).

Durante la pandemia è stato raggiunto un livello orwelliano mai visto in passato. La privacy? Basta barrare “nego” o “accetto” ad ogni passo per poi vederla comunque violata ogni mezzo passo. Non a caso riceviamo mail e telefonate dai quattro angoli del mondo da parte di aziende che sanno dove abitiamo, cosa mangiamo, con chi viviamo, che scarpe indossiamo… E noi, poveri scemi, pensavamo bastasse mettere la X su “nega”!

In ogni caso nell’”era Covid” abbiamo scoperto che la burocrazia si potrebbe snellire fino a farla scomparire del tutto: si può prenotare il vaccino online scegliendo data, ora, luogo, senza mettere mai mano alla penna, senza file, tutto liscio. Poi il Green Pass: chi non lo aveva trovava davanti a sé tante porte chiuse, niente eccezioni, niente “Sono amico di, mi manda lui…”. Niente da fare, l’algoritmo non sbaglia. Burocrazia, controllo sociale e, in ultimo, una ricchezza inaspettata: non ci sono soldi per rimettere in sesto le scuole che crollano ma ce ne sono a bizzeffe per comprare 4 dosi di vaccino a beneficio di 60 milioni di italiani o 450 milioni di europei…!

Attraverso queste esperienze dirette la domanda nasce spontanea: perché non sfruttare questi meravigliosi algoritmi anche per migliorare la qualità della vita dei cittadini? Ecco qualche esempio: rinnovare la carta d’identità, ottenere lo SPID, facilitare gli adempimenti fiscali, presentare una denuncia.

Poi il Green Pass: se lo usassimo anche per limitare i movimenti di spacciatori, stupratori, ladri, evasori…? Spacci? Non ti diamo il GP; ergo, qui non puoi entrare, non puoi mangiare, non puoi dormire ecc.

Qualcuno dal “palazzo” ci ha chiesto di scegliere tra il condizionatore e la pace. Subito dopo però tutti i “palazzi” hanno fatto sì che stiamo restando senza corrente, senza gas e sull’orlo della Terza Guerra Mondiale.

Fine della pagina, si torna all’inizio: volere è potere.

 

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