TRAVEL EXPERIENCE: “Zanzibar”

“Zanzibar: il viaggio è la vita”

 

Cristina De Felici, 34 anni, attrice, presentatrice, cantante Jazz, un’artista a 360 gradi; è un vulcano di emozioni. Ama raccontarsi e ci tiene a sottolineare che è nata a Roma, e che non le basterebbe una vita per scoprire il più piccolo vicolo della sua città. Il suo lavoro, però, la porta in giro per l’Italia e non solo, infatti ha visitato molti luoghi lontani. Viaggiare, racconta, è una grande opportunità e ogni volta che rientra da un viaggio si sente diversa perché, ci dice, si è anche ciò che si è vissuto durante il viaggio. Per lei è perciò difficile scegliere un luogo del cuore. Sicuramente ha un amore grande per l’Africa: ha visitato Kenya, Marocco, Tunisia, Egitto; ma il luogo dove la sua anima si è stabilita è Zanzibar.

Zanzibar è un arcipelago della Tanzania al largo delle coste dell’Africa orientale. Nella sua isola principale, Unguja, chiamata comunemente Zanzibar, si trova la capitale Stone Town, un antico centro per il commercio, con influenze swahili e islamiche.

Viene definita anche Isola delle Spezie, e il suo appellativo non nasce per puro caso: ci sono, infatti, piantagioni di cannella, cardamomo, curcuma, chiodi di garofano, cumino, pepe, hennè, noce moscata, peperoncino, zafferano, vaniglia e zenzero, tutte assolutamente inconfondibili, profumate e colorate.

Alla domanda sul perché abbia scelto proprio Zanzibar, Cristina non esita un attimo a dare la sua risposta: il primo motivo è sicuramente di tipo affettivo. È un viaggio che risale a 11 anni fa, era ancora una studentessa universitaria e si è concessa una coccola con suo papà, lei e lui, da soli. Un viaggio padre-figlia alla scoperta di sapori, profumi e di fiori; sì, perché a Zanzibar si possono trovare, oltre ai meravigliosi fiori delle piantagioni di spezie, delle coloratissime bouganville fucsia che si arrampicano lungo gli appartamenti dei vari resort. Senza dubbio un trionfo di profumi e colori.

Cristina e suo papà sono stati ospiti in un villaggio sulla costa centro orientale dell’isola, in prossimità di Kiwengwa. Nel villaggio hanno avuto una grande opportunità, quella di poter stringere amicizia con i Masai, con i quali sono riusciti a parlare anche in italiano. A Zanzibar, infatti, i Masai camminano lungo le spiagge e chiacchierano con i turisti. Ormai sono passati alcuni anni dal suo viaggio a Zanzibar, e Cristina racconta: “Nei giorni scorsi, riguardando alcune foto di quella vacanza, mi sono ritrovata a sorridere ripensando ad alcuni aspetti di quel viaggio. Ciò che non dimenticherò mai sono sicuramente i Masai e in generale gli abitanti di Zanzibar, il loro sorriso rimarrà per sempre nel mio cuore.”

Ma lasciamo per un attimo i Masai lungo le spiagge della costa – tra l’altro sono facilmente riconoscibili, alti e snelli, indossano tuniche a strisce o a quadri di colore principalmente rosso con rifiniture nere, blu, verdi o bianche – e tuffiamoci nella barriera corallina. A Zanzibar si possono fare molte escursioni, tra cui le uscite in barca con lo ngalawa, tipica imbarcazione della tradizione swahili, praticamente una canoa-trimarano. Con queste imbarcazioni si possono fare escursioni in mezzo all’Oceano Indiano, uno dei paradisi terrestri più incontaminati al mondo, con mare cristallino, fondali ricchi di coralli e pesci coloratissimi. Inoltre, le spiagge hanno una sabbia bianchissima e impalpabile che ricorda il borotalco. Tra le varie gite possibili si può visitare Stone Town, l’anima cittadina dell’isola, su cui svetta l’ex residenza del sultano, che contrasta con le tipiche case di fango. E per gli amanti della musica, si può visitare l’abitazione dove ha trascorso i primi anni di vita Freddie Mercury, il front man e leader carismatico dei Queen, che è nato proprio a Stone Town.

Alla domanda: “Cristina cosa hai imparato da questo viaggio?”, la risposta è stata: “Il valore delle piccole cose.”

Se qualcuno dovesse chiedervi cos’è il “mal d’Africa” consigliate loro questo straordinario viaggio, sicuramente al loro rientro sapranno rispondere.

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