COPERTINA LUI: “Valerio D’Ovidio”

Valerio D’Ovidio: “Vi racconto il mio lato nascosto”

 

Consulente strategico a tempo pieno, il risolutoValerio ha le idee chiare sul suo futuro. Viso pulito e sorriso sempre in tasca, con la sua immagine qualche anno fa ha fatto colpo sui talent scout a caccia di nuovi modelli; tuttavia dopo una piccola parentesi si è rimesso alla ricerca di un mestiere più solido. Se la sua testa è ben ancorata alle spalle, con la mente e il corpo è abituato a spostarsi verso luoghi lontani, dal Brasile al Messico, coltivando la sua grande passione per i viaggi.

 

Di Beatrice Gentili

 

Si dice che l’abito non faccia il monaco, eppure il suo sembra raccontare bene chi è…

È vero, solitamente vesto un modo formale, ma nel mio armadio non ci sono solo giacche e cravatte (ride, ndr). Da qualche tempo collaboro con una boutique di consulenza strategica a Roma; in ufficio naturalmente indosso un abbigliamento curato. Dopo aver finito l’università e aver superato l’esame di iscrizione all’Ordine dei Commercialisti, ho iniziato a lavorare per due delle big four del campo di revisione e consulenza, finché ho deciso di lasciare queste aziende per entrare in una realtà più piccola dove ho la possibilità di avere un contatto diretto con qualsiasi figura professionale.

Da piccolo sognava di diventare…

Come gran parte dei bambini il mio sogno era quello di diventare calciatore. Il calcio è sempre stata una mia grande passione, sono un tifoso sfegatato.

Poi cosa l’ha spinta ad intraprendere questa strada professionale?

È un settore che ha iniziato a interessarmi fin dai tempi del liceo, ma non mi sono mai visto a lungo termine nei panni del manager di una grande azienda con mille dipendenti, né del commercialista che compila le dichiarazioni dei redditi. Mi affascinava l’idea di poter diventare un consulente per le aziende, chiamato non in quanto dipendente di una grande società ma perché affermato come professionista. Insomma, ho sempre trovato più stimolante la libera professione.

Tra chi ha seguito il suo stesso percorso formativo, si assiste spesso a una fuga verso altre città…

Milano è sicuramente tra le città italiane più prese di mira da chi lavora in questo settore, mentre Roma, ad esclusione di tutto ciò che riguarda l’Amministrazione Pubblica, ha meno da offrire. Se mi dovessi mettere nei panni di un fratello maggiore, probabilmente consiglierei anch’io, a malincuore, di aprirsi all’idea di lasciare questa città.

Roma ha ancora qualcosa di bello da offrire?

Al di là delle quantità di aziende radicate sul territorio, Roma è una città affascinante e inimitabile. Appare sempre bella nonostante i suoi difetti e possiede tutto ciò che manca altrove.

Quali sono i suoi posti del cuore nella Capitale?

I luoghi dove sono cresciuto, in cui ho fatto le prime passeggiate con gli amici o le ore piccole a chiacchierare. Forse il mio posto del cuore è ai piedi di Castel Sant’Angelo, dove si può guardare la città dal fiume. Praticando canottaggio mi è capitato tante volte di guardare Roma dal letto del Tevere e credo sia una fortuna che in pochi possono dire di avere avuto.

Se potesse strofinare la lampada di Aladino quali desideri esprimerebbe?

Chiederei di realizzare le mie ambizioni professionali e familiari, di tenere la mia famiglia al riparo da qualsiasi malattia e poi… di farmi vedere la Roma vincere la Champions League (ride, ndr).

Che rapporto ha con il lavoro?

Non mi definirei uno stacanovista, ma ad oggi quello che faccio occupa gran parte delle mie giornate, fino a tarda serata. Quando ti appassioni e hai la possibilità di poter seguire qualsiasi processo dall’inizio alla fine, diventa meno pesante di quanto sembri. Mi ritengo fortunato a poter fare quello che mi piace.

Qual è il suo più grande pregio e il suo peggior difetto?

Sono impaziente, frettoloso e impulsivo: mi manca sempre la terra sotto i piedi. Per il miglior pregio dovremmo chiedere alle persone che mi conoscono, ma credo che per molti sia la mia affidabilità.

Oltre le apparenze, ci sveli il suo lato nascosto…

Probabilmente è quello legato al mio passato e a ciò che ero fino a qualche anno fa. Facevo le trasferte di calcio, praticavo il pugilato, avevo i capelli rasati a zero, insomma ero una testa calda con la mente da un’altra parte (ride, ndr). Maturando ho iniziato a considerare altre priorità: un processo avvenuto in modo del tutto naturale. Sa, si passa la vita a pianificare le cose, ma è poi la vita che sceglie per te…

Dove la vedremo tra qualche anno?

Spero a cavallo della mia moto dei sogni, con una famiglia a casa ad aspettarmi e un lavoro in cui io sia affermato (sorride, ndr).

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