BEST TEACHER: “Prof.ssa Mara Alei”

La professoressa Alei è nata a Capena (Rm) nel 1966. Dopo aver frequentato il liceo classico capitolino T. Lucrezio Caro, ha conseguito la laurea in Lettere presso l‘Università La Sapienza. Nel 1997 è iniziata la sua carriera nel mondo della Scuola e, dal 2005, è docente stabile presso l’Istituto d’Istruzione Superiore Margherita Hack di Morlupo. Insegna italiano e latino agli studenti del triennio. Scopriamo in dettaglio il suo rapporto con gli studenti e le metodologie didattiche adottate in classe.

 

Professoressa, ci racconti come si svolge una sua lezione tipo.

Ho un approccio tradizionale con gli studenti, ovvero prediligo la lezione frontale, all’interno della quale, però, inserisco talvolta dei contenuti più accattivanti grazie al supporto della lavagna interattiva multimediale. Non utilizzo strategie particolari, ma cerco comunque di rendere interessante il programma proposto, facendo leva sul coinvolgimento diretto degli alunni e su attività, per quanto possibile, variegate. Ad esempio, quando in letteratura latina affrontiamo lo studio di Catullo, chiedo di lavorare sul carme 85 simulando l’attività di un filologo. Se invece analizziamo l’Ermetismo in letteratura italiana, invito i miei allievi a dilettarsi nella composizione di poesie ermetiche. Nel tempo ho notato che spesso questi stimoli catturano l’attenzione della classe ed ottengono generalmente buoni riscontri.

Come viene giudicata dai suoi allievi e che tipo di rapporto umano riesce ad instaurare con loro?

Posso ammettere, con una punta di orgoglio, di riuscire a mantenere spesso un rapporto comunicativo con gli ex alunni, anche a distanza di tempo. Questo immagino che accada perché sono una professoressa autorevole ma, allo stesso tempo, attenta ai cambiamenti emotivi dei ragazzi. L’adolescenza è una fase sia complessa che entusiasmante ed un insegnante può intercettare eventuali disagi degli studenti e rappresentare un supporto, un’ancora. Cerco di unire sensibilità a professionalità e gli allievi rispondono in modo positivo, seguendo con profitto la didattica e mi ritengono una “prof amichevole”. Riusciamo, tutti insieme, ad intraprendere progetti interessanti che coniugano il programma di studi ministeriale ai loro interessi, ai loro sogni. Molti ragazzi si entusiasmano e comprendono lo scopo primario della letteratura moderna, ma soprattutto di quella classica: imparare da chi ci ha preceduti a progettare il futuro. Anche lo studio di una lingua considerata da molti “morta”, come il latino, è di fondamentale importanza per la crescita intellettuale: studiare il latino ci invita al ragionamento, ad essere determinati, a mettere in discussione le nostre certezze, a non dare mai nulla per scontato. Il mio invito è quello di non fermarsi mai all’apparenza delle cose. Socrate ci ha insegnato che la vera sapienza è quella di essere consapevoli di non sapere nulla quindi, ragazzi, siate sempre curiosi e scavate a fondo in ogni questione.

 

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