EVENTS&FRIENDS: 40 ANNI E NON SENTIRLI

“40 ANNI E NON SENTIRLI”

 

“Vacanze di Natale 1983” compie 40 anni eppure ogni Natale, in cui lo rivediamo almeno due volte, quelle scene sembrano riferite a qualcosa successo ieri. “I Like Chopin” recitava il pezzo maestro, quando al piano c’era un certo Billo, in arte Jerry Cala’, al quale chiediamo come un film possa essersi trasformato in una filosofia di vita.

 

di Roberto Fantauzzi

 

Quante volte a Roma, soprattutto nella parte a Nord di San Pietro, ti sei ritrovato ad ascoltare discorsi del gruppo delle fidanzate sull’opportunità di prenotare appena dopo ferragosto i ristoranti per Natale a Cortina?  Fanno un po’ sorridere (almeno a me) ma rispecchiano pedissequamente la rappresentazione delle loro “mamme” protagoniste del famoso film di Vanzina.

Quando “Vacanze di Natale 1983” illuminò per la prima volta i cinema, nessuno avrebbe potuto immaginare che quattro decenni dopo saremmo ancora qui a raccontarne la storia con un sorriso nostalgico. Questa pellicola non è solo un film: è un album di ricordi collettivi, un caldo abbraccio invernale che ci avvolge ogni Natale. Un ritratto ironico della cultura vacanziera degli inizi anni Ottanta che “fotografava” il ceto medio italiano. Cortina come luogo di villeggiatura per eccellenza scelto dalle famiglie italiane più rinomate, che si danno appuntamento per trascorrere le vacanze natalizie; una fantastica località delle Dolomiti che fa da splendida cornice al piacere di sfoggiare uno status symbol di vizi, frivolezze e mode.

Il film si snoda attraverso le vicende di personaggi indimenticabili, interpretati da attori che hanno saputo infondere calore e umanità in ogni scena. Christian De Sica è Roberto, il Don Giovanni dai mille volti e cuori, il cui fascino senza tempo ha fatto sognare generazioni di spettatori. Con lui, il ritmo incalzante di Jerry Calà, il Billo nazionale, lo squattrinato re del pianobar del “Non sono bello ma piaccio”, un turbine di energia e gags che hanno fatto del divertimento uno stile di vita. E poi c’è il carismatico Donatone di Guido Nicheli, con il suo stile da grande Gatsby italiano, e la dolce e ingenua Samantha, interpretata da Karina Huff, che con un battito di ciglia ha fatto innamorare l’Italia intera. Stefania Sandrelli, nei panni di Ivana, è la quintessenza della donna desiderosa di indipendenza, con la sua eleganza e la sua forza, un’icona di femminilità che ha attraversato i decenni.

Nel cuore pulsante di Cortina, la perla delle Dolomiti che fa da sfondo a queste storie intrecciate, il romanzo si fa commedia, e la commedia si fa poesia. In questo luogo incantato, gli incontri casuali si trasformano in amori eterni e le gaffes in risate che echeggiano tra le vette innevate.

Mentre celebriamo il quarantesimo anniversario di “Vacanze di Natale 1983”, si rinnova la magia che ha reso Cortina un luogo del cuore e il film un classico senza tempo. Le risate, gli amori, i siparietti comici e i momenti di tenera malinconia continuano a vivere in noi, come la migliore delle tradizioni natalizie. Questo film non è solo cinema: è una festa che non conosce fine, un brindisi che si rinnova ogni anno, e una promessa di felicità che, come Cortina stessa, rimane immutata nel tempo.

Protagonista del film, protagonista a Cortina allora come oggi, facciamo alcune domande al mitico Jerry Cala’.

 

Il Natale del 1983 e quello di oggi. Come è cambiata Cortina in questi 40 anni?

«A mio avviso la bellezza e la magia di Cortina non è assolutamente cambiata. Forse ora troviamo

un po’ meno vita notturna rispetto agli anni d’oro, quando la città pullulava di locali e discoteche proponendo una grande offerta per la notte cortinese. Le ultime volte che sono andato ho notato che a parte qualche locale storico che resiste, tra cui il Vip, ce ne sono molti meno».

 

Billo nel film e Jerry nella vita reale. Quanto della tua vita reale è stata ispirata al mitico pianista del Vip Club di Cortina?

«Billo in effetti in alcuni tratti caratteriali coincideva abbastanza col Jerry di quegli anni. Di certo credo che i fratelli Vanzina, che all’epoca già mi conoscevano da altri film come ad esempio “Sapore di mare”, mi hanno sicuramente scritto un po’ addosso il personaggio. Posso comunque dire che Billo anche oggi c’è, perché oltre al cinema svolgo spettacoli cantati; dopo tutti questi anni un po’ di Billo è rimasto in me».

 

Senza Cinepanettone non è la stessa Italia. A quando una Reunion?

«Bisognerebbe chiederlo al produttore De Laurentis, re dei Cinepanettoni, anche se in questo momento ha sicuramente l’attenzione volta più verso il calcio che al cinema. Penso anche che un po’ occorra rispettare le stagioni del cinema, quindi non so se il Cinepanettone, inteso come una volta, possa attualmente ritornare sugli schermi. Di certo, però, ci tengo a sottolineare che “Vacanze di Natale”, che andiamo a festeggiare in questi giorni per i suoi 40 anni, era una signora commedia, non un Cinepanettone; iniziarono ad essere chiamati così i film successivi, quando diventarono più una serialità. Il fatto che “Vacanze di Natale” resista dopo 40 anni dimostra che questo film fu un piccolo capolavoro dei fratelli Vanzina. Non so, quindi, se ci sarà mai una Reunion ma quest’anno a Natale ritornerò, sulle principali piattaforme digitali, con un film che si intitola “Chi ha rapito Jerry Calà?”, una commedia molto originale e divertente girata tra Napoli e Ischia. Il 30 dicembre, poi, ci sarà il Natale Day, con la proiezione del film “Vacanze di Natale” in 200 sale».

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