BEST TEACHER: Prof.ssa Maria Del Cuore

MARIA CRISTINA DEL CUORE: “IL MIO IMPEGNO QUOTIDIANO? DARE VOCE ALLE UNICITÀ”

La professoressa Del Cuore, nata a Roma nel ’72, è laureata in Storia e Critica del Cinema –facoltà di Lettere – università La Sapienza. Dopo aver collaborato presso uffici stampa e redazioni, è approdata all’insegnamento. Inizialmente ha lavorato per un Centro Studi, aiutando gli studenti a recuperare gli anni scolastici. Da subito l’interazione con i ragazzi le ha donato una nuova linfa vitale e non ha più mollato il mondo della scuola. Oggi insegna italiano e storia in un istituto alberghiero pubblico capitolino.

Professoressa, ci racconti come si svolge una sua lezione tipo.

Non esistono modelli di lezioni prestabiliti quando si insegna. La grande bellezza e forza dell’insegnamento è proprio questa: affrontare ogni giorno come se fosse una nuova sfida. Gli alunni sono uno stimolo continuo a misurarti con te stessa. È infatti fondamentale trovare la chiave giusta per interagire positivamente con loro e guidarli verso la valorizzazione delle singole competenze. Ogni ragazzo necessita attenzioni mirate e approcci individualizzati. Allo stesso tempo, bisogna contenere l’ingente bagaglio di emotività che contraddistingue la loro giovane età. Ogni mattina entro in aula motivata, felice e credo che i miei studenti lo percepiscano pienamente, dato che rispondono con positività all’offerta didattica proposta, nella maggior parte dei casi.

In sintesi, quindi, che tipo di rapporto riesce ad instaurare con loro?

Un rapporto di fiducia reciproca. La scuola italiana presenta numerose criticità ma anche dei punti di forza eccellenti. Innanzitutto, sotto il profilo della preparazione, i nostri studenti sono tra i più colti a livello europeo. I programmi scolastici sono ampi, approfonditi e dettagliati; d’altro canto si è spesso ancora troppo legati alla lezione frontale che è un approccio ormai anacronistico. La pandemia globale ci ha costretti ad un utilizzo massiccio dei mezzi tecnologici e mi auguro davvero che si possa proseguire su questa strada: integrare i nuovi media nella didattica tradizionale. Grazie alla LIM o ai Powerpoint è possibile creare giochi logici, rebus, disegni e progetti che stimolano anche la creatività individuale e aiutano a fissare meglio le nozioni. Questi strumenti si rivelano particolarmente efficaci con chi ha delle difficoltà e contribuiscono ad amalgamare la classe. Il ruolo del docente, nel creare un clima di collaborazione in cui ogni unicità emerga e offra un contribuito formativo per la classe, è di nuovo fondamentale. Bisogna smorzare il proprio ego e diventare uno strumento, un mezzo per guidare gli alunni alla scoperta delle rispettive capacità, aiutando loro a valorizzarsi. Tramite il coinvolgimento attivo, sollecitarli a tirar fuori le attitudini già insite in loro. Non è un percorso facile ma penso sia indispensabile adottare questa metodologia. Il lavoro dell’educatore è anche quello di insegnare a vedere la vitalità in sé stessi.

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