BULLI STOP: “Gianmarco Manicastri”

COME DIVENTARE SENSIBILI: ISTRUZIONI PER L’USO

Intervista a Gianmarco Manicastri Di Maria Cristina Del Cuore

Gianmarco Manicastri, in arte “Gimmo”, ha iniziato a lavorare come attore per le serie tv molto giovane. Dallo scorso anno ha intrapreso la carriera di cantante. lavora nell’azienda di famiglia e trova anche il tempo per essere testimonial per Bulli Stop.

A soli 22 anni la vita di Gianmarco è già molto piena e soprattutto si è trovato a “ricominciare” molte volte, passando dalla carriera di attore di fiction quali “I Cesaroni” e “Un medico in famiglia” a quella di cantante Rap, passando per due Musical.

Il cantante è ciò che vorresti fare da grande?

In realtà sono iscritto alla facoltà di Comunicazione d’impresa e marketing alla Lumsa di Roma e lavoro in azienda con mio padre, che è un imprenditore; nello specifico sono responsabile di un settore dell’azienda di famiglia. Tutto è iniziato quando, un po’ di tempo fa, mentre ero sotto esame, sono stato chiamato per una serie tv su Netflix che purtroppo non è andata in onda. Da quel momento i miei genitori mi hanno dato un aut aut: “O studi, o lavori”. Così ho iniziato a lavorare con lui. Ora che so di poter contare su una certa stabilità economica, posso dedicarmi con maggiore serenità alla passione musicale. Come cantante ho recentemente ricominciato tutto da zero, perché ho avuto dei problemi con le persone con le quali collaboravo in precedenza. Sto ripartendo con persone molto valide e con le quali mi trovo in sintonia, quindi mi sento bene.

Se la tua vita si divide tra il mondo dello spettacolo e il lavoro in azienda, come sei arrivato all’esperienza con Bulli Stop? 

Grazie al liceo paritario che ho frequentato. Durante le ore scolastiche facevamo anche teatro e così ho conosciuto la professoressa Giovanna Pini, che è la Presidente del Centro nazionale contro il bullismo e collabora da anni con quell’istituto. Sapendo che facevo l’attore, mi ha chiesto di partecipare allo spettacolo di fine anno che la scuola organizza ogni anno, così sono diventato testimonial per Bulli Stop. 

Cosa ha comportato per te diventare testimonial?

Giovanna (la professoressa Pini, Ndr), sfruttando le mie doti di attore e la mia visibilità, mi ha chiesto di accompagnarla ad alcuni convegni sul bullismo tenuti nelle scuole romane per parlare agli studenti. Per me questo è stato molto importante; diciamo che si è aperto un mondo nuovo. 

Cosa intendi con “per me si è aperto un mondo nuovo”? 

Prima di iniziare questa esperienza ero indifferente all’argomento, non mi interessava. Da quando ho iniziato a collaborare con Bulli Stop mi sono molto coinvolto. Ho conosciuto tanti ragazzi, soprattutto nelle scuole in cui ci siamo trovati ad andare, e ho capito che parlando e sensibilizzando i ragazzi come ho fatto io, potrebbe funzionare. In due anni a scuola (prima ho frequentato un altro liceo) ho dato tanto attraverso gli spettacoli teatrali, ma ho soprattutto ricevuto altrettanto. I ragazzi, a fine spettacolo, venivano a chiedere una foto e poi mi scrivevano su Instagram. È stato un percorso formativo ed educativo, un’esperienza del tutto positiva. 

In alcuni momenti entrare nelle scuole e parlare ai ragazzi è stato duro? 

Non sono una persona dalla lacrima facile, ma ammetto che ci sono stati giorni in cui mi sono davvero commosso ascoltando le esperienze che alcuni ragazzi hanno condiviso con noi. A volte, poi, soprattutto quando ci siamo recati in scuole della periferia romana, ho assistito direttamente a scene di violenza tra ragazzi, e questo mi ha molto colpito. Assistere alla violenza fisica fra due ragazze, come mi è capitato, è stato davvero doloroso.

Come pensi si possa sensibilizzare maggiormente i ragazzi su un argomento così importante?

Quando io ho frequentato il liceo ancora non c’era la materia di “Cittadinanza e Costituzione”, meglio nota come “Educazione civica”. So che oggi è stata introdotta nelle scuole. Insegnare il senso civico ai ragazzi potrebbe aiutare. Ogni scuola dovrebbe mobilitarsi organizzando campagne contro il bullismo e cyber bullismo. Tempo fa la professoressa Giovanna Pini mi aveva proposto di portare il progetto teatrale Bulli Stop anche al di fuori delle scuole ma poi, con tutte le difficoltà dell’ultimo periodo, non siamo riusciti a realizzarlo. Questo potrebbe essere un ottimo modo per sensibilizzare ulteriormente i giovani sull’argomento. Se il progetto dovesse prendere forma e realizzarsi, io non esiterei un secondo ad accettare e a partecipare.

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