MUSICA: Marco Sentieri

“Due chiacchiere con Marco Sentieri”

 

È il nome d’arte di Pasquale Mennillo, che ha portato a Sanremo Giovani un brano scritto dal compianto paroliere Giampiero Artegiani: tratta una delle tematiche più care a Be Different. Per questo gli dedichiamo la nostra rubrica musicale.

Di Giacomo Ruben Martini


Sei salito sul palco dell’Ariston cantando “Billy Blu”, canzone che parla di bullismo raccontando una storia per niente banale. È stato un tema molto sentito dal pubblico?

Dopo il Festival in parecchi, fra cui moltissimi adulti, mi hanno scritto ringraziandomi per aver affrontato questo tema. In ognuno di noi c’è o c’è stato un Billy Blu, anche se in molti tendiamo a nasconderlo: ammettere, anche a distanza di anni, di essere stato bullizzato, è considerato un segno di debolezza. La violenza ha tante forme, una di queste è il bullismo. Beh, bisognerebbe parlarne di più.

Come affronterai questo tema con i tuoi due figli quando cresceranno?

La più grande a settembre andrà alle elementari, quindi farò sicuramente attenzione. È un tema delicato, specie se si tratta di bambini che devono ancora formarsi. Spiegherò loro che è importante aiutare sia chi subisce atti di bullismo sia il bullo, che per assurdo è spesso la persona più debole, anche se non lo sa.

La canzone si chiude con una bellissima immagine: “due schiaffi d’amore”, un gesto violento ma educativo… 

Ci tengo a specificare che “due schiaffi d’amore” è solo una metafora, qui non si parla di violenza. Io sono classe ‘85: la mia generazione qualche schiaffo dai genitori lo ha preso. Se ci pensiamo bene, forse era meglio quando i genitori erano più severi e meno permissivi.
Oggi fare il genitore è difficile, anche perché si vorrebbe dare qualcosa in più rispetto a quello che si ha avuto da piccoli. L’importante è che i giovani abbiano sempre qualcuno che li segua e li ascolti. (Citando la canzone) “Bulli non si nasce, si diventa, quando hai una famiglia distratta e disattenta”. 

Cosa pensi invece dei contenuti violenti in molte canzoni oggi in voga fra gli adolescenti?

Al Festival ci sono stati casi di artisti che in passato hanno scritto canzoni considerate violente. Io rispetto ogni forma d’arte in qualsiasi modo la si voglia esprimere: sono aperto e curioso, mi piace ascoltare tutto. Ma non posso condividere il contenuto di alcune canzoni. Con Billy Blu ho voluto portare tutt’altro messaggio: no ad ogni tipo di violenza, a partire dal bullismo.
Il tuo esordio con il grande pubblico non è stato in Italia, ma con XFactor Romania. Consiglieresti ad altri giovani Italiani di utilizzare i talent di un altro Paese come trampolino?

Se si ha una voglia matta di esprimere il proprio talento e in Italia non si riesce a trovare spazio, perché no? Tra l’altro la musica italiana è amata in tutto il mondo. Ma sarebbe meglio prima provarci qui. Nel mio caso, trovarmi in Romania in quel momento è stata una casualità.

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