VISIONAIRE

“VISIONAIRE” a cura di Jessika Di Cesare

VISIONAIRE DONNA 

L’eccentrico Jeremy Scott è tornato ancora una volta a far parlare del brand Moschino, di cui è il direttore creativo dal 2013. Dimenticate le scorse stagioni, in cui ha spopolato in tutto il mondo grazie alle fantasie di McDonald’s e Barbie: con la collezione autunno-inverno 2015-2016 ha abbagliato e divertito gli spettatori coinvolgendoli in un vero e proprio show. Le luci soffuse e una musica dal suono hip-hop (che ricorda inevitabilmente gli anni 80-90) hanno fatto da cornice alla presentazione di abiti dallo stile sportswear mescolato a quello american street.

Dopo la distribuzione dell’ormai famoso “orsetto toy” a tutti gli ospiti, lo show ha avuto inizio partendo da una serie di look total black resi particolari dai dettagli verdi, arancio neon, l’inevitabile rosso della maison e l’azzurro brillante. Maxi catene d’oro sovrapposte le une alle altre hanno richiamato nuovamente gli anni 80-90. Colori schocking anche per le lunghe giacche di piumino viola a contrasto con l’arancione degli stivali: si può parlare di un effetto pop art su strada. È poi arrivata la tanto attesa risposta alla domanda su chi sarebbero stati i personaggi ai quali lo stilista avrebbe dedicato gran parte della linea una volta accantonati i fast tood e la Barbie.

La seconda parte della sfilata è stata dunque dedicata esclusivamente ai personaggi dei Looney Tunes, in cui Daffy Duck, Bugs Bunny, Gatto Silvestro e il Diavolo della Tasmania l’hanno fatta da protagonisti su camicie e canotte in stile “Space Jam” e indossate come abiti. Il mix di colori e lo stile da basket e da baseball hanno sorpreso ma sono stati molto graditi dai divertiti spettatori.

Completata la fase cartoons è cominciata quella denim, con gonne jeans, pantaloni e tasche posti al rovescio. Il tutto caratterizzato dall’effetto patchwork tra il chiaro, lo scuro e il dorato. L’orsetto toy è stato utilizzato come stampa su abiti sexy e coinvolgenti o come cappuccio sulle pellicce.

La sfilata si è conclusa con stravaganti abiti da sera dai tessuti eleganti come il raso e il mikado ma sdrammatizzati da maxistampe effetto murales e impreziositi da paillettes. Jeremy Scott ha finito così per stravolgere completamente il concetto di abito da sera, come sempre in maniera eccentrica ma soprattutto visionaria.

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VISIONAIRE UOMO

“Lo stile è come il coraggio, chi non ce l’ha non se lo può dare”.

Così dichiarò una volta Gianni Agnelli, indiscutibile campione d’eleganza, incoronato dal colosso della moda “Vogue” come uno degli uomini più eleganti del mondo e definito “il re d’Italia” dal leggendario Federico Fellini. Tutto ciò in cui credeva e su cui investiva finiva con il diventare oro. Amava la praticità e il comfort nel vestire e aveva delle regole su cui non transigeva: dall’orologio sopra il polsino della camicia al “no” ai calzini corti. Un cocktail di eleganza, fashion gusto e disinvoltura. Ed è proprio a lui che la moda autunno-inverno 2015-2016 è ispirata. Si ritorna dunque all’eleganza sartoriale, all’uomo-gentiluomo d’altri tempi. Tempi in cui la tecnologia va all’unisono con le passerelle e in cui il dandy tecnologico e metropolitano non rinuncia al multistrato, meglio se colorato, e soprattutto al comfort.

L’era dunque dei contrasti forti, azzardati, elementi vintage sovrapposti a tessuti high-tech come il nylon imbottito, la flanella denim, i parka in microfibra giapponese. Sfumature bon-ton delineano un’alta artigianalità sinonimo di esclusività, posta a contrasto con l’high-tech metropolitano dei giorni nostri. Cotoni wind e waterproof, tessuti gommati e giacche in piuma reversibile. Radici nordiche che si manifestano nelle fantasie scozzesi e nei colori come il rosso, il marrone, il cammello, pelli di montone e pelli di cervo stampato, abiti sartoriali dai tessuti e dai colori sovrapposti.

Risvolti su pantaloni “effetto Capri” che non superano la caviglia, posti al servizio di mocassini che salgono sulle passerelle a fianco delle sneakers più originali.

Le novità sono gli immancabili cappelli a tesa Iarga, che donano personalità anche a chi ne è sprovvisto: blu, grigi, neri, crema, marroni o bordeaux. Per il dandy metropolitano, oltre al cappelli, il must have dell’inverno è il calzino: cangiante, variopinto, scozzese, spaiato, mai sobrio.

La cura per i dettagli è tangibile, i tagli sono più raffinati che mai, il bon-ton è alla portata del giorno: è questa la natura del dandy.

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