PROTAGONISTI: GIANLUIGI PARAGONE

UN MONDO VERO CONTRO UN MONDO MODERNO

Gianluigi Paragone, classe 1971, giornalista, conduttore televisivo e uomo politico. Fondatore e leader di ITALEXIT. Personalità poliedrica e voce fuori dal coro. I primi di luglio è uscito IN TUTTE LE LIBRERIE ITALIANE, il suo ultimo libro: “MODERNO SARÀ LEI”, con la prefazione di Mario Giordano. In COPERTINA IL VOLTO DELL’AUTORE CHE TIENE IN MANO SOPRA LA TESTA UN PALLONE “SUPER SANTOS”; IL VOLTO È INCORNICIATO NELLO SCHERMO DI UNA TV DI FINE ANNI 70.

A cura di Maria Cristina Del Cuore

Calo subito l’asso e gioco a carte scoperte, o aspetto di vedere come si mette la mia partita? Calo subito l’asso.

 

È appena uscito il suo ultimo libro “Moderno sarà lei”: mi incuriosisce molto la scelta del titolo.

“Moderno sarà lei” è un gioco di specchi tra l’Italia dei miei nonni e l’Italia di oggi. È un libro che mette al centro le persone, non ciò che la società vuole che le persone siano. La nostra è una società “Social”. Il mio è un libro di carta, scritto da una persona. È il racconto di un mondo, forse passato di moda, ma che fa sorridere e persino divertire: i dischi e le cassette, i dvd che si noleggiavano, il cubo di Rubik, i gettoni del telefono, le macchine fotografiche col rullino, le feste con la famiglia e le tavole imbandite. Un libro che potrebbe leggere anche un ragazzo, perché avrebbe la possibilità di conoscere “un altro mondo”, vero e non virtuale, analogico, non digitale, genuino e non artefatto”.

 

Sente che la società di oggi non le appartiene?

“È una società in cui rischiamo di rimanere estranei, che controlla, spia; dove le telecamere sono sempre accese. Una società che strumentalizza le passioni individuali per venderle. Ognuno di noi è una vittima, siamo soggetti, mi passi il termine, a una violenza individuale costante, mascherata da attenzione per l’individuo. La nostra vita è nelle mani di algoritmi”.

 

La prefazione del suo libro è stata scritta da Mario Giordano, giornalista e conduttore televisivo.

“Mario è un collega e un amico; anche lui, come me giocava a calcio all’oratorio e lo scrive nella sua prefazione. È stato un modo, per entrambi, per riconnettersi a quel mondo. Stiamo dalla stessa parte, quella delle tradizioni e dell’identità”.

 

Il suo è un libro sincero, scritto da una persona che non ha timore di denunciare una società che ci impone come vivere. Ci vuole coraggio per andare “contro”?

“Non lo definirei coraggio. Semplicemente studio la società e mi convinco sempre più delle sue distorsioni. Rivendico il mio piccolo spazio di minoranza. Fornisco la mia lettura di ciò che vedo, sono un grande osservatore”.

 

Nel corso dell’intervista ho capito che non ama essere inquadrato in una categoria specifica. Chiedo, quindi, non al politico né al giornalista, ma all’uomo, al padre, se ha figli, che consigli darebbe ad un adolescente affinché riesca a mantenere la propria identità?

“Non credo che un adolescente sia interessato ai miei consigli. I ragazzi di oggi sono nativi digitali. Il loro mondo ruota intorno agli smartphones, tablets, pc, etc. Lì possono trovare tutto ciò che riguarda la loro realtà. Forse la scuola dovrebbe insegnare loro l’importanza dei valori, della storia, delle generazioni che si tramandano le tradizioni. In passato si era felici con poco. I bambini e i ragazzi erano liberi di usare la creatività, la fantasia, l’immaginazione, alla scoperta del mondo attraverso l’esperienza e non attraverso uno schermo. Si dovrebbe insegnare attraverso la conoscenza. La cultura è un valore importante, i giovani hanno perso il gusto del ‘bello’. Il loro concetto di bellezza è basato su tutto ciò che rimane in superficie, è tutto veloce, passa, scorre via”.

 

“Panta rei”, ovvero, “tutto scorre”: l’eterna dialettica tra Essere e Divenire. Eraclito o Parmenide? Staticità o cambiamento?

“Solo preservando la nostra identità l’Italia sarà sempre più competitiva nel mondo; il nostro è un paese ricco di bellezza, arte, cultura, prodotti di eccellenza enogastronomica”.

Il cosiddetto “Made in Italy” che storicamente nasce dagli anni Ottanta in poi e che rappresenta il processo di rivalutazione e difesa dei prodotti italiani, al fine di contrastare la falsificazione della produzione del nostro Paese, soprattutto nei 4 settori più importanti: abbigliamento, agroalimentare, arredamento e automobili. Quindi…

“Quindi, se il cambiamento non ci potrà salvare, allora ‘Moderno sarà lei’”.

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