IMPOSSIBLE IS NOTHING: “Andrea Savoretti”

Andrea Savoretti 

Classe 1999, si è posizionato tra i primi dieci ballerini ai Mondiali di Danza caraibica e attualmente detiene il titolo di campione provinciale del Lazio

IMPOSSIBLE IS NOTHING - FOTO

 

Nell’era digitale il mondo della comunicazione ha subito un cambiamento e tutto ruota attorno alle immagini e ai contenuti sintetici. A non essere mutata, invece, è l’espressione artistica, che ancora si avvale del corpo e della voce come mezzi di espressione. Non è strano, quindi, che i giovani riescano a coniugare la velocità dell’informazione, veicolata prevalentemente dai media, con un linguaggio più complesso come quello del corpo, legato principalmente alla danza. Basta accendere la televisione per osservare ragazzi e ragazze cimentarsi nel ballo. A tal proposito intervistiamo Andrea Savoretti, che per la danza sembra abbia un talento naturale.

 

Perché hai scelto la danza come mezzo di comunicazione?

Mi permette di sfogarmi e di esprimere ciò che sono, nonostante la mia timidezza. Ho iniziato per gioco a due anni e mezzo, muovendo i primi passi sulla pista da ballo quando mia madre, che faceva balli di gruppo, non potendomi lasciare da solo mi portava con sé. A casa chiedevo di poter danzare e così mi sono iscritto a una scuola dove ho inizialmente frequentato corsi di danza classica e successivamente di moderna e contemporanea. Da circa due anni, invece, faccio danza caraibica.

 

Cosa vuoi esprimere con i tuoi movimenti?

Tutte le emozioni che provo ogni giorno, dalla rabbia alla felicità… E mi diverto moltissimo a farlo.

 

Calcio e basket sono gli sport associati maggiormente ai ragazzi, perché tu hai scelto la danza?

Mi fa stare bene ed è un effetto che nessun altro sport riesce a darmi. Molti pensano che non sia una disciplina per ragazzi, infatti quando ero più piccolo, a scuola, non sono mancate le prese in giro. Un anno, per questo motivo, smisi con la danza e iniziai un corso di nuoto, ma ogni volta che andavo in piscina era una sofferenza.

 

Come reagivi a questi commenti e cosa ti ha spronato a continuare?

Non ho mai risposto. Alla fine di quell’anno, d’estate in campeggio, capii che ballare era quello che mi piaceva e mi divertiva e decisi di lasciar perdere il giudizio della gente.

 

Quali soddisfazioni hai ottenuto fino ad oggi?

Direi parecchie! Poco tempo fa, per la prima volta, ho partecipato ai mondiali di danza caraibica e mi sono classificato all’ottava posizione su 60 concorrenti. L’anno scorso sono stato campione regionale e quest’anno sono campione provinciale. Tutti questi successi sono anche merito della mia dama, Michela, con la quale, di gara in gara – nonostante i problemi iniziali – si sta creando una forte sintonia che ci permette di dare sempre il meglio.

 

Secondo te quali sono le difficoltà più grandi di questa disciplina?

Viene richiesto un impegno continuativo: bisogna dedicare molto tempo agli allenamenti e alle gare che, come nel mio caso, ti portano lontano da casa quasi tutti i week-end.

 

Un consiglio a tutti i ragazzi che come te inseguono i loro sogni.

Lasciate perdere tutti i giudizi negativi e andate dritti per la vostra strada, inseguendo i vostri desideri, senza lasciarvi sfuggire alcuna opportunità. Mi piacerebbe potermi rivolgere anche ai genitori, consigliando loro di dare fiducia ai propri figli, di seguirli e sostenerli qualunque sia la loro passione!

DI BEATRICEGENTILI

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