NATURAL TRAINING: “L’ allenamento aerobico”

di ELENA FANTAUZZI

“Perché è importante l’allenamento aerobico”

natural training

È credenza comune che quanta più attività aerobica si compie, tanto più peso si perde. Eppure si tratta di una convinzione errata! Passare ore e ore sul tapis roulant o sotto il sole, pensando che sudando si perda peso, non è la strategia giusta per smaltire i chili di troppo. L’unico modo per dimagrire è cercare di rendere più attivo il metabolismo attraverso la massa muscolare. L’attività aerobica svolta in maniera continuativa e prolungata è sconsigliata perché determina una perdita di massa muscolare, basti pensare ai maratoneti. Quando corriamo, il nostro corpo brucia prevalentemente carboidrati e in minor percentuale grassi: a un aumento dell’attività aerobica corrisponde un maggior consumo di zuccheri, utilizzati come fonte energetica. La massa muscolare ha un ruolo fondamentale: essa può essere considerata come un indicatore delle salute poiché i muscoli smaltiscono la maggior parte del glucosio che assumiamo con l’alimentazione. Senza muscoli i carboidrati in eccesso si trasformerebbero in grassi, andandosi a depositare. Al contrario, una buona massa muscolare ci permette di avere un metabolismo attivo, di consumare di più, di contrastare l’invecchiamento e di prevenire e combattere le malattie metaboliche. La domanda sorge dunque spontanea: perché l’attività aerobica fa bene? Crediamo che i muscoli più importanti del nostro corpo siano dei tonici glutei, dei forti pettorali o degli addominali scolpiti e ci dimentichiamo del ruolo fondamentale che ha il cuore! E il suo peggior nemico è una vita sedentaria. Allenare il cuore con un’attività aerobica, prolungata nel tempo (minimo 20 minuti senza interruzioni), comporta un miglioramento psicofisico generale e preventivo per alcune malattie metaboliche quali il diabete, l’obesità e l’ipertensione. Più sarà allenato più i nostri battiti cardiaci diminuiranno, sviluppando una maggior tolleranza alla fatica e aumentando, di conseguenza, l’intensità di lavoro.

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