COPERTINA LUI : “Saul Nanni” nov-dic 2016

Intervista a Saul Nanni

saul nanni

 

Una carriera tutta in ascesa, costellata già da numerosissimi successi: questa è la storia di Saul Nanni, il giovane attore che, mattone dopo mattone, sta conquistando il grande pubblico. Amato dai più giovani per il suo ruolo all’interno della serie “Alex & Co.”, targata Disney Channel, Saul, con il suo sguardo magnetico e il suo talento, ha rapito il cuore anche dei più grandi grazie alla recente performance nei panni di Romeo nella fiction “Non dirlo al mio capo”. Dal 24 novembre è al cinema con il film “Come diventare grandi nonostante i genitori”, diretto da Luca Lucini. Cosa lo attende nel 2017? Una fiction e un tv movie, in onda su Rai Uno, in cui avrà un ruolo da protagonista.

 

Dal grande schermo passando per la tv, in questi quattro anni, e dall’ultima volta che ti abbiamo intervistato, ne hai fatta di strada. Quale credi sia stata la chiave del successo che hai raggiunto finora?

 Il sostegno della mia famiglia. Credo di doverla ringraziare per tutto questo, per avermi sempre accompagnato e avere appoggiato ogni mia scelta. Ci abbiamo creduto tutti insieme e non abbiamo mai mollato.

 

Cosa ti piace dello stare davanti alla macchina da presa?

 Ho l’opportunità di diventare qualcuno che non sarò mai e sono occasioni che cerco di godermi sempre al massimo. La mia è una passione radicata nel tempo, nata quando ero bambino e passavo interi pomeriggi e notti al cinema o davanti alla tv, insieme a mio padre.

Hai già vestito i panni di moltissimi personaggi. Qual è quello a cui sei più legato?

 Ciascuno mi ha lasciato qualcosa, ma tra quelli a cui tengo di più c’è il personaggio che interpreto nel film tv “Il fulgore di Dony” di Pupi Avati, che uscirà prossimamente. È stata un’esperienza incredibile e ricoprire questo ruolo è stato davvero bello e intenso. La storia narrata è molto forte e parla di due giovani innamorati che dovranno far fronte a una malattia che si metterà in mezzo al loro amore. Poter curare il mio personaggio con un maestro come Avati è stato un sogno.

Qual è invece quello che più ti assomiglia nella vita reale?

 Probabilmente Romeo di “Non dirlo al mio capo”. Mi rivedo in alcune delle sue qualità: è un ragazzo determinato che quando desidera qualcosa fa di tutto per raggiungerla. Spero e credo di avere anch’io questa caratteristica.

Negli ultimi progetti hai interpretato per lo più parti drammatiche. Generalmente quali sono i ruoli che preferisci?

 Proprio questi! Vestire i panni di personaggi dalla vita travagliata mi entusiasma di più, perché richiede un grande sforzo e ciò mi stimola e allo stesso tempo mi diverte.

 

Il consiglio più prezioso che hai ricevuto dai registi che ti hanno diretto?

 Con ognuno di loro si è instaurato un rapporto particolare. In quest’ultima esperienza, Pupi Avati mi ha lasciato tantissimo. Da lui, che lavora molto sugli attori, ho imparato un approccio diverso al set, focalizzato sull’hic et nunc della scena stessa.

La bellezza è una qualità che tutti ti riconoscono. Alla tua età, nel lavoro rappresenta più un pregio o un limite che rischia di oscurare il talento?

Nel mio caso non credo sia mai stata un motivo per essere sottovalutato, pur non potendone essere certo. Ritengo che, a lungo andare, un’effimera bellezza, se manca il talento, non possa garantirti di continuare con la carriera da attore. Quello che so è che io desiderio studiare duramente e formarmi una cultura che mi permetta di svolgere questo lavoro al meglio. In cantiere ho anche il progetto di andare in un Paese anglofono per migliorare ulteriormente la lingua. Non voglio chiudere le porte a un mercato internazionale.

 

Il tuo motto?

“Crederci sempre, arrendersi mai”.

 

La tua è una carriera tutta in ascesa, nonostante tu sia ancora un giovane alle prese con il liceo. Come è cambiato il tuo approccio alla scuola?

Coordinare il lavoro con lo studio non è semplice. Attualmente sono iscritto al quarto superiore e devo obbligatoriamente frequentare la scuola, perciò devo riuscire a sfruttare ogni momento della giornata per poter fare tutto. Se da un lato adattarmi è stato difficile, dall’altro mi ha aiutato a imparare a concentrare il tempo, senza perdere neanche un secondo.

 

I dieci minuti della tua giornata a cui non rinunceresti?

 

Quelli che passo dopo pranzo, tornato da scuola, a chiacchierare con mia nonna. Sono estremamente legato a lei e il tempo che trascorriamo insieme a parlare di qualunque cosa non lo cambierei con nient’altro.

 

Che nome daresti a questo capitolo della tua vita?

Felicità. Sono molto contento: tutto sta andando per il verso giusto, non solo nel lavoro ma anche con la mia famiglia.

 

Ricapitolando, dove ti troveremo prossimamente?

Al momento dovrei essere ancora al cinema con il film “Come diventare grandi nonostante i genitori”, co-prodotto da 3zero2 e The Walt Disney Italia. Nel 2017, invece, sarò su Rai Uno sia con la fiction “Scomparsa”, con protagonista Vanessa Incontrada, in cui vestirò i panni di un ragazzino di strada, che con il tv movie “Il fulgore di Dony” di Pupi Avati.

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