IL MIO SOGNO NEL CASSETTO: Raffaello Corti

“Vi racconto come riesco a farvi tornare bambini”

 

Di Beatrice Gentili

 

Lavoro: mago. Un mestiere un po’ inusuale al giorno d’oggi…

Lavoro è una parola troppo grossa, ma sì, quando uno ha una passione deve inseguirla senza avere paura degli ostacoli che si presenteranno lungo il percorso. Quando ero piccolo osservavo il foulard sparire dentro la mano chiusa a pugno ed ero convinto che i maghi avessero i superpoteri. Poi sono cresciuto e ho capito che si trattava di magia e così ho deciso che avrei imparato a farla anch’io.

Cosa significa fare il mago in Italia?

Doversi scontrare con una realtà piena di insidie e difficoltà, ma non per questo meno divertente e appagante. La mia missione è quella di portare la magia in ogni contesto: faccio feste per bambini, spettacoli a teatro e ho avuto l’onore di esibirmi anche all’Ariston. Imparare quest’arte è molto complesso ma fortunatamente esistono ancora delle scuole. Circa sei anni fa, quando ero ancora uno studente liceale, mi sono iscritto in un’accademia e da lì è iniziato il mio percorso. Oggi faccio per lo più magia comica.

Cosa si intende per magia comica?

Associo i trucchi all’umorismo. Creo delle gag che coinvolgano ancora di più gli spettatori.

Qual è il tuo cavallo di battaglia?

Il sogno di Binarelli, dove allo spettatore viene richiesto di pensare a una carta e poi quella stessa carta si trova dentro una busta nel mio portafoglio. E poi ci sono anche i trucchi che rivisito creativamente io.

Di che si tratta?

Solitamente parto da un’idea e cerco di darle forma. La prima volta mi ero messo in testa che avrei dovuto far trovare allo spettatore una carta dentro un ovetto Kinder e alla fine ci sono riuscito: è un gioco particolare che prevede una preparazione speciale e che faccio solo nelle situazioni speciali. Un altro che riscuote molto successo è un trucco che mi consente di sbloccare gli iPhone delle persone: me li consegnano in mano e io riesco a inserire il codice giusto.

Immagino sia inutile chiederti quale sia il tuo trucco…

Ovviamente non li svelo mai, ma ne rimarreste stupiti (sorride, ndr).

Non hai mai avuto il timore che conoscere tutti i trucchi potesse far perdere ai tuoi occhi quel velo di straordinarietà che accompagna i giochi di prestigio?

Osservare una magia o eseguirla è molto diverso, ma genera due emozioni ugualmente intense. Guardare eseguire un trucco ben riuscito ti fa tornare bambino, ti permette di sognare a occhi aperti, ma quando sei tu a indossare i panni del prestigiatore, puoi provare la gioia unica di osservare sul volto dello spettatore il totale stupore.

Il tuo nome d’arte è “Facce sta magia”. Una scelta curiosa…

È un nome che nasce da un disagio, quello di sentirsi sentire dire tutte le volte che incontri qualcuno che conosce il tuo lavoro, di mettere alla prova la tua arte. Un po’ come quando al comico gli si chiede di far ridere. Da una condanna ne ho voluto fare un marchio e per strada funziona molto.

Per strada?

Sì, io lavoro molto in giro per la città. Ho iniziato girando per Roma con una telecamera e fermando i passanti per strada per fargli una magia, per poi mettere il filmato online. Non chiedevo soldi, ma lo facevo per puro divertimento. Ed è stata una grande scuola: ho imparato a rompere il ghiaccio e a conquistare chi, come le persone che camminano per strada e non hanno voglia di perdere tempo, è restio ad osservare un trucco di magia.

Qual è il tuo sogno nel cassetto?

Vivere di magia e calcare i più grandi palchi d’Italia. È un percorso lungo e tortuoso, ma sono ben determinato a riuscirci. La parte più difficile di questo mestiere è restare sempre motivati e ispirati, ma c’è un’unica certezza: smettere sarebbe troppo doloroso. In questi casi bisogna provare a respirare aria nuova, viaggiare in quei Paesi in cui la magia è ancora una scelta popolare e rispettabile, come in America. In Italia dovrebbero imparare a capire che è meglio condividere qualche segreto, piuttosto che far morire questo meraviglioso mestiere.

Share This

Copy Link to Clipboard

Copy