RITRATTO DI DONNA: “Maria Laura Marronaro.”

Ritratto di donna: “Lasciate cadere la maschera…”.

 

“Le donne cha hanno cambiato il mondo non hanno mai avuto bisogno di mostrare nulla se non la loro intelligenza”. Sono parole di Rita Levi Montalcini che oggi, nell’epoca dei selfie, dei ritocchi e dell’immagine al di sopra di tutto sembrano cadere nel vuoto. Fortunatamente non è per tutte così: in ogni numero vi presenteremo alcune donne che hanno idee, progetti, passioni. Più che apparire fanno; più fanno e più sono donne. Oggi tocca a Maria Laura Marronaro.

Il carnevale non c’entra, qui si parla dei travestimenti che usiamo per sembrare. Sembrare quello che non siamo, quello che (forse) vorremmo essere o, peggio, quello che gli altri (forse) si aspettano.

Maria Laura non è d’accordo. Lei, che avvolge in una giacca a vento blu i suoi 58 anni portati con spigliatezza, ci trasmette energia, volontà e bellezza. La bellezza delle donne che, per brillare, non hanno bisogno di mostrarsi con pochi centimetri di stoffa sulla pelle. La bellezza di chi lavora, costruisce, progetta, fatica per inseguire i propri sogni.

L’incontriamo, Maria Laura, da Elfa, stazione di servizio in via Flaminia 1805, altezza Sacrofano; chi bazzica il quadrante nord ci sarà stato spesso per un “pieno” o per un caffè al bar. Qui la benzina è femmina: Maria Laura si occupa del bar, sua sorella Rita del resto. Imprenditrici e operaie, come si dice. Benzina, olio, convergenza sono roba da maschietti? Qui nessuno l’ha mai pensato.

“Questa è la mia prima intervista, ce la farò? Mi impappinerò?”

No, non si impappinerà, non è da lei.

Quest’azienda la mise su tuo padre; voi avete scelto di continuare; scelta obbligata?

“Nostro padre ha creato una bella base, era giusto continuare, il presente e il futuro per noi sono qui. Peraltro ELFA è l’acronimo delle nostre figlie Elisa e Fabiana. Siamo già alla terza generazione”.

Rimpianti?

“Forse quello di non avere un po’ più di tempo per me fuori dal lavoro. Ma, ripeto, il lavoro mi piace; e non lo cambierei mai”.

Due sorelle, due caratteri opposti. Una al bar l’altra alla “benza”. Come siete riuscite a restare unite e affiatate?

“Dividendoci i compiti con nettezza senza interferire l’una nel lavoro dell’altra. Poi le decisioni “grandi” (ristrutturare, acquistare arredi ecc.) si prendono insieme, certo. L’importante è rispettare il “territorio” dell’altra”.

Le persone che lavorano per te sono gentili, professionali… Come hai fatto? Solo fortuna?

“Loro hanno una certezza: quando arriva il giorno giusto arriva lo stipendio; non si sgarra di un minuto. Di questi tempi non è poco. Sanno anche che lo stipendio, prima che da me, lo ricevono dai clienti: se ne tratti male uno, domani non tornerà”.

Essere donna. Cosa vuol dire? Più diritti, più doveri, più scorciatoie…?

“Se una cosa va bene, è giusta, lo è sia per “lui” che per “lei”. Non ho mai chiesto un trattamento diverso in quanto donna. Nel lavoro conta il lavoro, punto. Negli altri ambiti qualcosa di tipicamente femminile e di tipicamente maschile resiste. Sarò antica, sarò superata, ma nella coppia ci sono ancora mansioni da uomo e mansioni da donna”.

Donna e mamma; parliamone

“Il mestiere di mamma è bellissimo, emozionante. Significa fare in modo che i figli siano orgogliosi di te. Significa anche essere severa, quando serve. Generosa sì, ma le cose bisogna guadagnarsele, mia figlia lo sa. Io l’aiuto, l’ho aiutata, ma la vita è sua, la strada la deve trovare lei.”

Oggi si campa d’immagine, di esteriorità, dal selfie al vestito, dal telefonino alla supercar. Quanto conta l’immagine nei rapporti uomo – donna?

“Per me il verbo apparire non ha senso. La macchinona, il lifting sono maschere che prima o poi cadono. Fate cadere la maschera: che ci fai con la Ferrari se non hai i soldi per il bollo? Via la maschera!”.

Maria Laura è una sognatrice? E che consiglio darebbe alle ragazze non ancora “donne”?

“Non sogno montagne di marzapane o fate dai capelli turchini ma semplicemente un bell’avvenire per mia figlia, i miei nipoti… Ho fatto quello che volevo, sempre. Rinunce? Tantissime; ma nessuno me le ha imposte: decide sempre Maria Laura. Consigli alle “under”? Datevi da fare, non pensate all’apparenza. L’apparenza inganna; sempre.”.

Cos’è l’amore?

“L’amore è tutto quello che ci serve: ti riempie il cuore e le giornate. Lo devi dare incondizionatamente. A tuo figlio, a tua madre, a “lui” … Amore che non chiede niente in cambio, che è diverso da quello di chi dice: ‘Che macchina hai? Hai una Panda? No, con te non ci vengo…’. Rieccoci alle maschere; ma la vita è lunga e il Carnevale, invece, dura solo una settimana”.

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